CASERTA –
Venerdì 15 novembre 2019, ore 20.45
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Compagnia di danza Körper
presenta
Vivianesque
L’universo di Raffaele Viviani reinterpretato attraverso il linguaggio
della danza contemporanea nella visione di Gennaro Cimmino
con la partecipazione di Lalla Esposito
danzatori
Chiara Alborino, Chiara Barassi, Nicolas Grimaldi Capitello, Sibilla Celesia,
Valentina D’Apuzzo Schisa, Nello Giglio, Mariangela Giombini, Sara Lupoli,
Marianna Moccia, Antonio Nicastro, Francesco Russo, Giuseppe Villarosa
danzaerea
Federica Altamura, Valeria Nappi, Francesca Pascazio,
Stefano Pettenella, Viola Russo, Andrea Spadaro Guerra
cantanti
Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello,
Coro Giovanile del San Carlo diretto dal M° Carlo Morelli
musiche originali Vito Pizzo, costumi Concetta Iannelli,
elaborazione costumi Rosa Fiorillo installazioni video Alessandro Papa,
disegno luci Gianni Netti, scene Ciro Rubinacci
disegni Franco Silvestro, assistente alla regia Roberta de Berardinis,
assistenti alle coreografie Nicolas Grimaldi Capitello e Marianna Moccia,
fonico Diego Iacuz, foto Francesco Squeglia
progetto, regia e coreografia di Gennaro Cimmino
Venerdì 15 novembre alle ore 18.30, sempre al Teatro Comunale di Caserta, Gennaro Cimmino e la Compagnia saranno ospiti del ciclo di incontri “Salotto a Teatro”, condotti dalla giornalista Maria Beatrice Crisci.
Un affresco del teatro del grande commediografo, attore e regista napoletano, restituito attraverso i corpi dei ballerini impegnati in mirabolanti coreografie che ne restituiscono il senso, gli umori, i colori, alla luce di una Napoli odierna.
Cerchiamo con i corpi e le voci dei danzatori di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città. Attraverso gli speciali affreschi del popolo di Raffaele Viviani, indagheremo il significato della Napoletanità oggi, una riflessione profonda e personale.
Una serie di quadri che come vasi comunicanti confluiscono l’uno nell’altro senza soluzione di continuità: il lavoro e i mestieri, la malavita, i guappi e le prostitute, il teatro nel teatro. La maggior parte delle canzoni sono cantate dal vivo in scena da una delle più belle voci della scena contemporanea, Lalla Esposito.
Altri cantanti che hanno partecipato al progetto sono Paolo Romano (Sha One), Massimo Masiello e il Coro Giovanile del Teatro di San Carlo diretto dal Maestro Carlo Morelli.
A parte si colloca lo splendido lavoro del musicista Vito Pizzo che ha composto nuove musiche sui testi di Viviani presenti nel progetto.
Sul palco il corpo di ballo Körper, una compagnia nata all’interno del Centro Coreografico fondato nel 2003 da Gennaro Cimmino, che si è distinta per professionalità e rigore, ricevendo il riconoscimento Ministeriale nel 2014.
Un Centro Coreografico che rivolge, fin dalla nascita, la sua attenzione al sostegno dei giovani coreografi del nostro territorio, con inviti e residenze creative estesi anche a quelli residenti all’estero.
Vivianesque è uno spettacolo inseguito da anni. Da ragazzo studiavo teatro e danza contemporanea e già allora leggendo i testi di Viviani, mi sorprendeva l’attualità degli argomenti da lui trattati. Ho interpretato il Don Nicola, Fravecature, o’ Malamente, Prezzetella ‘a capera e tanti altri personaggi maschili e femminili estratti dalle sue commedie.
L’interesse per il suo lavoro è aumentato quando ho iniziato a sentire, quasi come una necessità, l’esigenza di mettere in scena le sue opere, le poesie, le canzoni, attraverso uno spettacolo di danza.
Cercheremo, attraverso i corpi e le voci dei danzatori e delle danzatrici di rappresentare la realtà contemporanea della nostra città.
E’ iniziata per me una ricerca sul significato della Napoletanità, cos’è questo modo di essere che viene spesso raccontato attraverso le canzoni come una cartolina: gente simpatica, aria profumata e sole perenne, un popolo che resta in attesa di eventi che producano il cambiamento, che è ricercato spasmodicamente nelle istituzioni politiche e sociali che organizzano la nostra vita nella società civile”.
Un popolo con grande energia positiva ma mancante di senso di appartenenza allo Stato, al bene comune; un popolo che resta sempre in attesa, senza mai pensare che un possibile cambiamento inizia individualmente, partendo da noi stessi, per cercare di abbattere le diseguaglianze sociali e portare sul tavolo della contemporaneità, nuove istanze sul vivere civile.
Gennaro Cimmino