Venerdì 4 dicembre: Stefano Accorsi in “Decamerone – vizi, virtù, passioni”” adattamento teatrale e regia di Marco Baliani, al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

Venerdì 4 dicembre: Stefano Accorsi in “Decamerone – vizi, virtù, passioni”” adattamento teatrale e regia di Marco Baliani, al Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

CASERTA – Da venerdì 4 a domenica 6 dicembre 2015

Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta

info 0823444051

 (feriali ore 20.45 – festivi ore 18.00)

 

Nuovo Teatro

diretta da Marco Balsamo

presenta

Stefano Accorsi in

 

Decamerone

vizi, virtu, passioni

liberamente tratto dal Decamerone di Giovanni Boccaccio

e con
Silvia Ajelli, Salvatore Arena, Silvia Briozzo, Fonte Fantasia, Mariano Nieddu

 

adattamento teatrale e regia di Marco Baliani

drammaturgia Maria Maglietta

scene e costumi Carlo Sala

disegno luci Luca Barbati

datore luci Michele Vittoriano

macchinista Stefano Pommella

sarta di scena Giulia Belardi

Progetto “grandi italiani” di Marco Baliani, Stefano Accorsi, Marco Balsamo

Ariosto ORLANDO FURIOSO, Boccaccio DECAMERON, Machiavelli IL PRINCIPE

Sabato 5 dicembre 2015 alle ore 18,00, sempre al Teatro Comunale di Caserta, Stefano Accorsi sarà ospite del ciclo di incontri “Salotto a Teatro”, condotti dalla giornalista Beatrice Crisci.

A seguire si terrà la cerimonia di consegna del “Premio PulciNellaMente” all’attore bolognese, quale la testimonianza perfetta di quei valori e ideali che da sempre animano l’omonima rassegna.

 

Sulla scena è parcheggiato un carro-furgone, “casa” e teatro viaggiante della compagnia che si appresta a mettere in scena l’opera. La modularità del carro, favorirà la messa in scena di sette novelle del Decamerone , permettendo di volta in volta la creazione degli spazi e delle suggestioni necessarie alle storie che si vanno a narrare. Una grande passione anima la compagnia, ma non altrettanto grandi sono le loro risorse materiali, si alterneranno quindi in un susseguirsi di ruoli e vicende, forti della loro arte teatrale.

Le storie servono a rendere il mondo meno terribile, a immaginare altre vite, diverse da quella che si sta faticosamente vivendo, le storie servono ad allontanare, per un poco di tempo, l’alito della morte.

Finchè si racconta, finchè c’è una voce che narra siamo ancora vivi, lui e lei che racconta e noi che ascoltiamo. Per questo ci si sposta da Firenze verso la collina e lì si principia a raccontare.

La città è appestata, la morte è in agguato, servono storie che facciano dimenticare, storie di amori ridicoli, erotici, furiosi, storie rozze, spietate, sentimentali, grottesche, paurose , purchè siano storie, e raccontate bene, perchè la vita reale là fuori si avvicina con denti affilati e agogna la preda.

Abbiamo scelto di raccontare alcune novelle del Decamerone di Boccaccio perchè oggi ad essere appestata è l’intera società. Ne sentiamo i miasmi mortiferi, le corruzioni, gli inquinamenti, le conventicole, le mafie, l’impudicizia e l’impudenza dei potenti,la menzogna, lo sfruttamento dei più deboli, il malaffare.

In questa progressiva  perdita di un civile sentire, ci è sembrato importante far risuonare la voce del Boccaccio attraverso le nostre voci di teatranti.

Per ricordare che possediamo tesori linguistici pari ai nostri tesori paesaggistici e naturali, un’altra Italia, che non compare nei bollettini della disfatta giornaliera con la quale la peste ci avvilisce.

Per raccontarci storie che ci rendano più aperti alla possibilità di altre esistenze, fuori da questo reality squallido in cui ci costringono a recitare come partecipanti di un globale Grande Fratello.

Perchè anche se le storie sembrano buffe, quegli amorazzi triviali  e laidi, quelle puzzonate, quelle strafottenti invenzioni che muovono al riso e allo sberleffo, mostrano poi, sotto sotto, come in tutte le grandi storie, il mistero della vita stessa, un’amarezza lucida che risveglia di colpo la coscienza,

facendoci di botto scoprire che il re è nudo, e che per liberarci dall’appestamento, dobbiamo partire dalle nostre fragilità e debolezze, riconoscerle, farci un bell’esame, ridendoci sopra, e digrignando i denti,  magari uscendo da teatro poco indignati ma ragionevolmente incazzati, anche con noi stessi.

Marco Baliani

 

BIOGRAFIE

 

STEFANO ACCORSI (PANFILO – Mastro di Brigata)

Nato a Bologna. Nel 1991 è co-protagonista del film Fratelli e Sorelle di Pupi Avati. Dopo il film la Scuola di Teatro di Bologna, il diploma nel 1993, la Compagnia del Teatro Stabile dell’Arena del Sole con cui recita in diversi spettacoli classici da Pirandello a Goldoni. Tra i suoi film: Jack Frusciante è uscito dal gruppo regia di Enza Negroni, Piccoli maestri di Daniele Luchetti, Ormai è fatta di Enzo Monteleone, Un uomo perbene di Maurizio Zaccaro, Capitães de Abril di Maria de Medeiros, Come quando fuori piove di Mario Monicelli, Radiofreccia di Luciano Ligabue, L’ultimo bacio e Baciami ancora di Gabriele Muccino, Saturno contro e Le fate ignoranti di Ferzan Ozpetek, La stanza del figlio di Nanni Moretti, Santa Maradona di Marco Ponti, L’amore ritrovato di Carlo Mazzacurati, Romanzo Criminale e Un viaggio chiamato amore di Michele Placido, La vita facile di Lucio Pellegrini, L’Arbitro di Paolo Zucca, Viaggio sola di Maria Sole Tognazzi. Nel 2006 torna a recitare in teatro nel dramma diretto da Sergio Castellitto Il dubbio scritto da John Patrick Shanley. Nel 2012, sempre in teatro, nel fortunato spettacolo Furioso Orlando e nella stagione 2013/14 in Giocando con Orlando, ambedue liberamente tratti dal poema cavalleresco Orlando Furioso di Ludovico Ariosto adattati e diretti da Marco Baliani. Si divide tra Italia e Francia, dove ha fondato una sua casa di produzione: Stephen Greep . Recentemente è stato insignito, dal Ministero della Cultura francese, Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres (Cavaliere dell’Ordine delle Arti e Lettere). In Francia ha lavorato, tra gli altri, nei film: La faute à Fidel di Julie Gavras, Les Brigades du tigre di Jeròme Cornuou, Un baiser s’il vous plaît di Emmanuel Mouret, Les deux mondes di Daniel Cohen, Le jeune fille et les loups di Gilles Legrand, Baby blues di Diane Renaud, Je ne dis pas no di Iliana Lolic, Nous trois di Renaud Bertrand, Tous les soleils di Philippe Claudel. Recentemente: in televisione su Sky con la serie 1992 come ideatore e interprete, dieci puntate (un viaggio indietro nel tempo alla vita quotidiana di un anno che ha cambiato l’Italia, il 1992, in cui prese il via l’inchiesta di Tangentopoli). Prossimamente: in cinema con Italian Race di Matteo Rovere. Con il cortometraggio Io non ti conosco ha debuttato alla regia (Premio Nastro d’Argento 2014 come miglior esordio alla regia). Sito web: http://www.saverioferragina.com/stefano-accorsi.html

 

 

MARCO BALIANI (Adattamento teatrale e regia)

Attore, autore e regista. Con lo spettacolo Kholhaas del 1989 attraverso un originale percorso di ricerca, dà vita al teatro di narrazione, che segna la scena teatrale italiana. Figura eclettica e complessa del teatro italiano contemporaneo, ha sperimentato drammaturgie corali creando spettacoli-evento per molti attori, come Come gocce di una fiumana ( premio IDI per la regia) , o Antigone delle città spettacolo di impegno civile sulla strage di Bologna del 2 agosto, o ancora dirigendo progetti come I Porti del Mediterraneo con attori provenienti da diversi paesi dell’area mediterranea. Come scrittore ha pubblicato romanzi, racconti e saggi tra cui Ho cavalcato in groppa ad una sedia, Titivillus edizioni, e per la Rizzoli Corpo di stato, Pinocchio Nero, L’Amore Buono, Nel Regno di Acilia, La metà di Sophia, e L’occasione. Tra i lavori più recenti, la regia e la scrittura del testo per lo spettacolo Furioso Orlando e Giocando con Orlando (anche interprete) con Stefano Accorsi, la realizzazione come attore e autore, insieme a Maria Maglietta, dello spettacolo Identità e la creazione come autore librettista e regista dell’opera lirica contemporanea Il sogno di una cosa su musiche di Mauro Montalbetti. Sito web: http://www.marcobaliani.it

      

 

 

MARIA MAGLIETTA (Drammaturgia e aiuto alla regia)

Attrice, regista, autrice. La sua ricerca teatrale indaga sulle possibilità di una drammaturgia del racconto, passando per il lavoro d’attore, la scrittura di testi, la regia, e la realizzazione di eventi teatrali con un forte respiro epico, come Antigone delle città, o Terribilio di Mare tratto da Horcynus Orca di Stefano D’Arrigo, realizzato sulla spiaggia di Capo Peloro. Più di recente ha curato per il Teatro Argentina di Roma la drammaturgia di Piazza d’Italia dall’omonimo romanzo di Tabucchi.  Lo spettacolo Identità, è l’ultima creazione, che la vede in scena con Marco Baliani, coautore.

 

 

SILVIA AJELLI (FIAMMETTA – L’innamorata) Si diploma alla Scuola del Teatro Stabile di Torino, diretta da Luca Ronconi, e si laurea in Storia del teatro, presso l’Università degli studi di Torino. Collabora dal 1998 al 2012 con Antonio Latella, interpretando i ruoli shakespeariani di Ofelia, Giulietta, Desdemona, Miranda, Olivia, Goneril, e il ruolo di Karin ne Le Lacrime amare di Petra Von Kant di R.W. Fassbinder. Contemporaneamente lavora come attrice con Massimo Castri (John Gabriel Borkman di Ibsen), Glauco Mauri (Delitto e Castigo di Dostoevskij), Walter Malosti (HamletX), G. Rappa (La macchina dei desideri, Sogno d’amore), Marco Plini (Risveglio di Primavera di Wedekind e Purificati di S. Kane), Monica Conti (Pasqua di Strindberg), A.R. Shammah (Ondine di Giraudoux), Roberta Torre (Aida), Vincenzo Pirrotta (Clitennestra). In televisione prende parte a diverse fiction, tra le quali Sposami, Ris, La donna della domenica, Mafalda di Savoia e recentemente Questo amore ’70.

 

 

SALVATORE ARENA (FILOSTRATO – Il fedele)

Nasce a Platì in Calabria nel 1965. Siciliano di origine, emiliano d’adozione. Attore, regista e drammaturgo, ha collaborato con artisti importanti quali Marco Baliani (spettacoli: Giufà, La seconda vita di Francesco d’Assisi di Saramago, Bertoldo, Terra Promessa), Letizia Quintavalla (spettacoli: Fango, Il Pinguino senza frac), Scimone e Sframeli (La busta, Pali, Giù). Dal 2002 co-dirige il Mana Chuma Teatro, dando vita con Massimo Barilla ad un percorso di ricerca tra forme altre di narrazione e nuova drammaturgia: 70volte sud, L’ultimo Inganno drammaturgia e regia di Savatore Arena e Massimo Barilla. Il mondo offeso, Di terra e di sangue, Terribilio di Mare e Lunga notte di Medea per la regia di Maria Maglietta. Scrive con Massimo Barilla e dirige Spine, spettacolo finalista al Premio Ustica 2003. Scrive il testo Longa è a jurnata, finalista al Premio Riccione nel 2005. Come attore vince, con lo spettacolo Per la strada, il Premio Eolo nel 2006 come migliore spettacolo italiano per l’infanzia. Con lo spettacolo Pali, nel 2009, il Premio Ubu come migliore novità teatrale italiana. Scrive e dirige lo spettacolo La cisterna con Massimo Zaccaria, finalista al Premio Ustica 2009.

 

 

 

 

 

 

SILVIA BRIOZZO (ELISSA – La generosa)

Attrice, regista, autrice. Nasce a Bologna nel 1968. Diploma di Arte e tecnica dell’affresco a Bergamo. A 19 anni entra in una compagnia di teatro comico e clownerie e comincia a lavorare professionalmente. Si forma con tantissimi stage e seminari: Danio Manfredini, Pippo del Bono, Marcello Magni, Pierre Byland, Marco Cavicchioli, Antonio Catalano, Maria Grazia Mandruzzato, Judith Malina, i più significativi. Ma soprattutto con una grande e continuativa esperienza di palcoscenico. Lavora con il Teatro Alfieri di Asti, il Teatro la Ribalta in collaborazione con Julie Ann Stanzak, con Marco Baliani per il Teatro di Roma, al Centre Dramatique Nationale di Lille, con Roberto Corona per La Verdi di Milano. Si occupa da anni di pedagogia teatrale nel campo del disagio sociale e psichico.

 

 

FONTE FANTASIA (PAMPINEA – La giovine)

Pugliese di nascita comincia a studiare e lavorare in Puglia con vari registi e collabora con il Teatro Kismet Opera e il Teatro Abeliano, frequentando anche numerosi seminari in tutta Italia. Alla formazione teatrale unisce quella nel canto e nella danza per poi diplomarsi nel novembre 2013 all’Accademia dei Filodrammatici di Milano. Qui avviene l’incontro con Marco Baliani che firma la regia di Che ci faccio io qui. Tra gli ultimi lavori Pier Paolo! spettacolo dedicato a Pasolini, con la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Vincitrice della terza edizione del Premio Franco Molè per giovani attori.

 

 

MARIANO NIEDDU (DIONEO – Lo scaltro)

Studia recitazione a Bologna con Alessandra Galante Garrone. Lavora come attore e danzatore negli spettacoli di Marco Baliani, Maria Maglietta, Thierry Salmon, Alfonso Santagata, Roberto Castello, Maurizio Bercini, Luciano Nattino, Renata Palminiello, Ivano Marescotti, al cinema con Piero Sanna, Peter Greenaway.   

 

 

CARLO SALA (scene e costumi)

Scenografo e costumista si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 1986 vince il concorso nazionale per giovani scenografi con Boheme con la regia di Virginio Puecher con il quale collabora per varie opere come Simon Boccanegra per il Maggio Fiorentino nel 1988. Collabora continuativamente con Elio de Capitani dal 1987 con Il servo di R. Maugham, e con il Teatro dell’Elfo di Milano per produzioni come: Bottega del caffè di Fassbinder, Amleto di Shakespeare, Angels in America di Kushner nel 2007, fino a Morte di un commesso viaggiatore di H. Miller nella scorsa stagione. Nello stesso teatro incontra Marco Baliani per la scenografia di Lola che dilati la camicia. La collaborazione continua con Lo straniero di A. Camus, Ellis Island opera di G. Sollima, La seconda vita di Francesco d’Assisi di Saramago, Piazza d Italia di Tabucchi, Sogno di una cosa di M. Montalbetti. Ha disegnato scene e costumi per le regie di Toni Servillo, Renato Sarti, Roberto Valerio, Ferdinando Bruni. Ha collaborato per varie coreografie di Luciano Cannito fra le quali Amarcord e con Laura Balis e Italo Nunziata.

 

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