SPARANISE – Sono passati più di 100 giorni da quando gli 11 vigilanti che operavano all’interno della centrale termoelettrica di Sparanise videro concludersi drammaticamente la loro esperienza lavorativa. Dal 30 giugno scorso, infatti, Lavoro e Giustizia, la società che copriva il servizio di guardiania, alla quale gli 11 lavoratori erano legati da un contratto a tempo indeterminato, decise di licenziarli perché nel frattempo la Calenia Energia aveva deciso di non rinnovare il contratto per il prosieguo dell’attività di vigilanza armata. Da allora si è aperta una vertenza che vede da un lato i lavoratori senza più un posto che si rivolgono alle rappresentanze sindacali ed alle istituzioni locali, e dall’altro la società Calenia Energia impegnata a spiegare le ragioni che hanno spinto al mancato rinnovo del contratto con Lavoro e Guistizia, che, tra i soggetti responsabili, risulta essere l’unico a non aver mai preso parte ad alcun tavolo di discussione. Per la cronaca assente sia in occasione del meeting voluto dal Sindaco Sorvillo e dai sindacati, svoltosi in Prefettura a Caserta, che dell’incontro tenutosi nell’aula consiliare del Municipio dopo qualche settimana alla presenza delle istituzioni locali e dei vertici delle società Calenia Energia e General Construction e degli ex-lavoratori. Stamani per le strade della cittadina calena è stato affisso un manifesto firmato dal alcuni ex vigilanti che hanno messo nero su bianco il loro pensiero in merito alla vicenda e lasciando trasparire una posizione “critica” nei confronti dell’operato sin qui svolto dall’amministrazione comunale. Ma dopo poche ore è giunta una presa di distanza da parte di cinque degli undici ex vigilanti che si sono voluti smarcare dal manifesto e ribadire con forza la loro posizione. “Vogliamo dissociarci dal manifesto che troviamo inutile – hanno detto all’unisono Giuseppe Barbato, Cristofaro Della Gatta, Massimiliano Formato, Giovanni Sclama e Armando Senese – perché per parte nostra vogliamo seguire le direttive sindacali. Noi non ci prestiamo alle strumentalizzazione di una parte politica anche perché abbiamo sempre trovato nell’amministrazione comunale e nel sindaco Sorvillo, quale massima istituzione della città, una porta aperta ed un punto di riferimento concreto nel rappresentare le nostre istanze. Noi non siamo disposti a prestare il fianco a chi vuole strumentalizzarci per fini politici perché riteniamo che proprio la politica debba restare fuori da questa vicenda. Ci siamo rivolti all’istituzione che al momento amministra la città che in ogni occasione ci è stata vicina e ci ha, per quanto gli compete, sostenuto moralmente e con iniziative istituzionalmente idonee. Ci aspettiamo che continuerà a farlo, unitamente al sindacato CGIL che sta cercando di venire a capo della situazione, fino a quando questa triste storia che riguarda noi, il nostro lavoro ed il futuro delle nostre famiglie, finirà, come tutti ci auspichiamo, in maniera positiva. Noi cinque – concludono gli ex vigilanti – con il nostro comportamento rispettoso, lineare e corretto, abbiamo dimostrato di avere fiducia nelle istituzioni e ci aspettiamo che le istituzioni continuino a fare altrettanto con noi e soprattutto restino al nostro fianco fino alla fine. Questa è una faccenda seria: si tratta del nostro lavoro e della nostra vita e abbiamo bisogno di atti concreti, non di strumentalizzazioni politiche”.
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