Sparanise, vertenza tra Accademia Mugnano e lavoratori: piccoli passi avanti

Sparanise, vertenza tra Accademia Mugnano e lavoratori: piccoli passi avanti




SPARANISE – Un piccolo passo verso il contratto di

Area ex Pozzi

solidarietà nella vertenza tra Accademia Mugnano, l’azienda che produce pentolame e casalinghi in alluminio insediata in area ex Pozzi, e i lavoratori dello stabilimento.
Qualche mese fa, infatti, la proprietà aveva avviato la procedura di licenziamenti collettivi relativi a ventidue dipendenti su un totale di 68 unità.
Una notevole riduzione di personale motivata, a dire dei vertici della Spa con sede legale a Napoli, da una progressiva riduzione dell’utile registrata negli ultimi anni.
Un duro colpo per il territorio, una doccia fredda, secondo fonti vicine ai lavoratori, per una realtà che non aveva dato segnali di crisi e che anzi, in tempi non troppo lontani, aveva messo in campo notevoli investimenti nel rinnovo dei macchinari e delle tecniche di produzione.
Investimenti realizzati anche attraverso fondi reperiti ricorrendo al finanziamento pubblico e che, secondo alcuni osservatori, potrebbero rappresentare il vero ostacolo al licenziamento di massa, vincolando l’azienda beneficiaria a preservare i livelli occupazionali.
Ad oggi, tuttavia, non si sono registrate iniziative di mobilitazione da parte dei lavoratori che pure avrebbero molti elementi per dare battaglia. La sindacalizzazione all’interno dello stabilimento è prossima allo zero e soltanto sette lavoratori, su quasi settanta, risultano iscritti ad un sindacato di categoria.
Non si è andati oltre la richiesta dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali per scongiurare i licenziamenti. l’azienda, in un protocollo firmato lo scorso 31 luglio, si è dichiarata disponibile ma prende tempo rinviando ad un incontro da tenersi nel mese di settembre.
Nella sostanza, sottoscrivendo un contratto di solidarietà, i livelli occupazionali saranno mantenuti attraverso una riduzione sia dell’orario di lavoro che del salario per alcuni dei lavoratori. Contemporaneamente, l’azienda potrà far ricorso al fondo d’integrazione salariale (Fis)
Una situazione molto diversa, per restare nell’Agro Caleno, da quella della vertenza Eurospin. In quella circostanza in tredici, tra lavoratrici e lavoratori, sono stati reintegrati sul posto di lavoro dopo che lo stabilimento sparanisano è rientrato nella gestione diretta della casa madre. Un accordo molto favorevole chiuso dal SiCobas addirittura in deroga al Jobs Act e conseguito dopo iniziative di protesta e una lunga trattativa, durante la quale la compattezza tra lavoratrici e lavoratori ha fatto la differenza.

Teodosio Lepore (teodosio.lepore@gmail.com)

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