CAMPANIA – Le feste popolari sono state all’attenzione della Conferenza Episcopale Campana, che si è riunita in questi giorni, a Montevergine, sotto la presidenza del Card. Crescenzio Sepe, Arcivescovo di Napoli. Nel corso della riflessione é stata sottolineata la delicatezza della problematica, che troppo spesso registra una sostanziale confusione tra feste religiose e feste laiche. Ma, per l’Assemblea dei Vescovi, cosa inquietante, grave e preoccupante, è il rischio di una ingerenza malavitosa, che con fermezza la Chiesa condanna e respinge, affidandosi alla preziosa e insostituibile competenza dei livelli istituzionali preposti alla cura dell’ordine pubblico. In particolare, la Conferenza Episcopale Campana sottolinea che le solennità propriamente religiose sono celebrate nelle Chiese e, poiché sono anche espressione di antica tradizione di pietà popolare, spesso si articolano all’esterno dell’edificio sacro con processioni e manifestazioni pubbliche. Dette feste, pertanto, sono di esclusiva competenza e autorizzazione dell’Autorità ecclesiastica, che coinvolge, in genere, la Forza Pubblica locale per il necessario servizio di vigilanza e sicurezza. Altra cosa, invece, sono le feste popolari che nulla hanno di religioso e non sono riferibili all’Autorità ecclesiastica, perché attengono ad appositi Comitati, a fatti storici, a consuetudini locali, a motivazioni culturali o folcloristiche o turistiche. Rispetto a tali ultime manifestazioni la Conferenza Episcopale Campana sottolinea e conferma la totale estraneità della Chiesa, annunciando, per l’occasione, che prossimamente verranno definite e diffuse opportune norme per regolamentare lo svolgimento delle solennità religiose a carattere popolare.
(fonte: di Enzo Piscopo Ufficio Stampa Diocesi di Napoli).
Eugenio Cionti