PASTORANO – La seduta del Consiglio comunale di Pastorano, che si è svolta giovedì (28 gennaio), avrebbe lasciato gravissimi strascichi con accuse reciproche tra i membri della maggioranza (nella fattispecie tra l’assessore ai Lavori Pubblici Monica Morra e il presidente del Consiglio comunale, Massimo Di Nuzzo). In attesa di pubblicare il verbale dell’assise, riportiamo una cronaca redatta dal gruppo di minoranza, “Il Paese che Vorrei”, il quale chiede le dimissioni immediate dell’Amministrazione comunale:
L’Assessore Monica Morra presenta al Consiglio Comunale un documento, da allegare agli atti, in cui denuncia e, contestualmente, chiede spiegazioni al Presidente del Consiglio Comunale Massimo Di Nuzzo riguardo la lettera di dimissioni presentata durante il Consiglio Comunale tenutosi il 30 novembre 2015. Nello specifico l’Assessore chiede lumi sul trafiletto della lettera, dove il Presidente Di Nuzzo scrive: “É stato messo alla porta dalla stessa maggioranza ed isolato”. Inoltre l’Assessore chiede chiarimenti in merito ad un altro passaggio della lettera: “Ringrazia il Sindaco ed il Consigliere Nicola Taddeo, perché si sono impegnati affinché gli venisse data la possibilità di fare il Bene Comune senza sottostare ai ricatti di chi sta in campo per il solo fine dell’arricchimento personale ovvero a dispensare prebende a clienti, amici e parenti”.
Inizia a questo punto il Consiglio, che possiamo definire a “toni elevati” di professionalità, “naturalezza” nei termini usati e soprattutto nella veracità delle parole proferite per accusarsi uno con l’altro. Il tutto accadeva sotto lo sguardo vigile del dr. Fiorillo, segretario del Comune, che ha redatto l’apposito verbale.
Il Presidente del Consiglio Comunale conferma quanto scritto nella sua lettera del 30/11/2015, continuano gli scambi di accuse tra lui e l’assessore Morra, accuse pesanti, vengono menzionate persone e fatti accaduti (sorvoliamo sui nomi e sui particolari, troverete tutto nel verbale redatto dal Segretario Comunale).
Il Sindaco interviene con i suoi modi da pacificatore ed in parte smentisce quanto affermato dal Presidente Di Nuzzo.
IL PAESE CHE VORREI CHIEDE L’IMMEDIATO SCIOGLIMENTO DI QUESTA AMMINISTRAZIONE, CHE ANCORA DIMOSTRA LA TOTALE DISORGANIZZAZIONE E L’ASSENZA DI FIDUCIA TRA I SUOI MEMBRI, PENALIZZANDO UN’INTERA COMUNITÀ; É INAMMISSIBILE ESSERE GOVERNATI DA PERSONAGGI CHE LITIGANO TRA DI LORO PER MOTIVI STRETTAMENTE PERSONALI.
INOLTRE CHIEDIAMO, A QUESTO PUNTO, CHE IL SINDACO RIVALUTI LA DELEGA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO COMUNALE.
Dopo quasi un’ora di discussioni interne, il Consiglio finalmente riprende (ricordiamo che al dibattito hanno preso parte anche alcuni cittadini di Pastorano).
Il Presidente Di Nuzzo presenta due interrogazioni all’assessore Monica Morra, la prima: vengono richieste spiegazioni su alcune varianti di progetto nei lavori di arredo urbano nelle frazioni di San Secondino e di Pantuliano, in particolare si chiede perché si é lasciato a metà via Nenni a favore di Via Loreto (interrogazione già presentata dal nostro gruppo tramite i siti online e manifesti pubblici) e Via Formicola; la seconda, riguarda se ritiene opportuno rivalutare il senso unico davanti al Centro Polifunzionale Luigi Fusco.
L’assessore Morra, quasi nauseata, risponde che fornirà tutte le delucidazioni del caso per iscritto!
Vengono presentate le interrogazioni proposte dal nostro rappresentante in Consiglio, Pasquale Pellecchia. Nella prima chiediamo al Sindaco chiarimenti sulla questione dei lavoratori della ex Vavid; nella seconda, perché la maggioranza non ha fatto ricorso anticipazione di cassa anche per quest’anno con il rischio che i dipendenti comunali rischiano di non percepire alcuni mesi di stipendio.
Ed anche il Sindaco si riserva di rispondere per iscritto.
Cari amici, abbiamo cercato di sintetizzare la telecronaca del consiglio e più che una riunione tra persone che devono governare il paese, ci é sembrati di assistere agli atti di una commedia di Eduardo de Filippo, dove gli attori (i membri del Consiglio) recitano parti ironiche, ma tragiche che evidenziano le miserie e la pochezza delle azioni degli uomini.
Il Paese che Vorrei