SPARANISE – “Cornuto e mazziato”. Un napoletano avrebbe sintetizzato in questo modo la sfortunata visita del giovane rampollo di casa Zinzi a Sparanise, dove non solo si è trovato di fronte una platea di sostenitori ridotta all’osso, ma è stato anche sonoramente contestato. Eppure l’approdo del candidato alla Camera dei Deputati sembrava accompagnato da incoraggianti premesse, vista la presenza in paese di influenti esponenti dell’Unione di Centro. Tra questi il consigliere regionale Angelo Consoli, impegnato nella sua tardiva battaglia contro la centrale a turbogas ma pronto ad accogliere a braccia aperte il figlio del Presidente della Provincia che vorrebbe realizzare un gassificatore a Capua.
Oltre ad un risicatissimo manipolo di “scudocrociati” (tra i quali il coordinatore cittadino Gabriele Addonisio), Consoli è riuscito a mobilitare giusto qualche stretto congiunto e qualche amico. E senza le “truppe cammellate” provenienti da Calvi Risorta e Pignataro Maggiore, sarebbe stata una debacle completa. Con Caparco (con il suo seguito) e l’assessore Giorgio Vito, l’assembramento perlomeno non è andato sotto le trenta unità.
Gianpiero Zinzi è arrivato accompagnato dall’amico e segretario dei giovani dell’Udc Caserta, Italo D’Auria – molto spesso avulso da qualsiasi confronto politico, ma sempre presente nelle occasioni di “gala” politico. Ad accoglierlo, però, non ha trovato una folla plaudente ma arrabbiata. Composta dai ragazzi del centro sociale “Tempo Rosso” e dal movimento No Gas, lì a ricordare le disastrose politiche ambientali che sta adottando il padre “Mimì” in provincia di Caserta. Insomma, alla fine della trasferta sparanisana, non solo ha trovato i cosiddetti “quattro gatti” ad attenderlo, ma ha dovuto subire anche la giusta contestazione per quello che il suo partito di appartenenza sta facendo sul territorio.
Red. pol.